Coudouliere (Francia del Sud), di Giacomo Galbiati e F. Muriano

Coudouliere (Francia del Sud), di Giacomo Galbiati e F. Muriano



Jack Galbiati ci ha mandato questa interessante recensione relativa ad un mitico spot wave della Francia del Sud: la Coudouliere. La pubblichiamo volentieri, sicuri che tornerà utile a molti! Per le foto, ringraziamo Michele Ferraina, e Michele Iungo.
La recensione è stata aggiornata a gennaio 2017, alla luce della nostra visita dello spot. Le integrazioni sono evidenziate in blu. 
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"Approfittando del ponte del 25 aprile 2016, abbiamo finalmente fatto la tanto desiderata trasferta in Francia.
Pernottamento presso Hotel F1 (Toulon Ouest), a 33 euro a notte (camere da 3 persone): ottima soluzione: economico, decente, bella doccia (e ci vuole dopo una bella uscita), vicino allo spot, parcheggio recintato. L'Hotel F1 è una soluzione piuttosto spartana, anche se pulita. La tripla (gennaio 2017) effettivamente viene intorno ai 30 euro (10 euro a testa!). Sappiate, tuttavia, che le camere non hanno WC e doccia in camera (solo un lavandino). Sono disponibili, in quantità sufficiente, dei WC e delle docce comuni in corridoio. Il disagio principale legato a tale circostanza deriva dal fatto che a tarda sera ed alla mattina presto, si sentono le porte delle camere aprirsi e chiudersi di continuo, per le persone che si recano in bagno o a far la doccia. Inoltre, va segnalato che la colazione (2,99 €), è essenziale, e di qualità inferiore rispetto a quella offerta, ad esempio, al B&B Hotel. Infine, l'Hotel dista 5-6 km dallo spot. Adiacente all'Hotel F1, avete l'Hotel Premiere Classe, che abbiamo provato recentemente, e che appartiene sempre alla categoria degli hotel di fascia economica. A differenza dell'F1, però in questo caso le camere dispongono di bagno privato.
In alternativa, nella zona avete due Hotel dalla catena B&B: uno a La Seyne sur merl'altro, più lontano, a Toulon. Ovviamente, se volete trovarvi altri tipi di sistemazioni, potete provare con i soliti booking.comairbnb.com, ecc.

Su tre giorni di permanenza, nel ponte del 25 aprile, tre giorni di vento bello forte. 
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Si esce dalla spiaggia adiacente (quella a Nord) al porto della Coudouliere (Six Fours Les Plages) dal punto più sopravento; il fondale è roccioso e con qualche riccio. Si parcheggia la macchina presso il parcheggio del porto stesso. Vedi mappa a fine articolo.
Si esce, con maestrale, mure a destra. La spiaggia a Nord del porto è quella vera e propria dello spot, ideale per andarsi a prendere le onde migliori sotto la rupe del promontorio che delimita lo spot a Nord. Alcuni, temendo la scogliera sotto vento a protezione del molo del porto, escono dalla spiaggia a sud del Porto (la vera e propria Plage de la Coudouliere). Con vento da NW (e non da W) ritieniamo che possa essere un'alternativa, anche se non l'abbiamo provata. In tal caso, si ha a disposizone una baia di 300 metri circa in cui bordeggiare, prima di uscire in mare aperto. Attenzione verso sud della baia, a degli scogli semiaffioranti presenti a 50 metri circa dalla costa.
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Per il parcheggio, i posti più gettonati per uscire alla vera e propria Coudou sono quelli (una quindicina) immediatamente dietro la spiaggia (venendo da Sanary, girare a destra in corrispondenza dell'indicazione "Port de la Coudouliere", e, poi, ancora subito a destra). Altrimenti, appena entrati nel parcheggio del porto, girare a sinistra, dove si trovano altri (una ventina) parcheggio a spina di pesce, che costeggiano il porto. Infine, proseguendo verso sud oltre l'ingresso al Porto, in corrispondenza della rotonda immediatamente successiva, troverete sia sul lato mare che sul lato strada, due ampi parcheggi, comodi per lo spot di sotto vento al porto, oppure, da utlizzare, per parcheggiare la macchina, in caso di affollamento, dopo aver scaricato l'attrezzatura al vero spot della Coudou. Prima della rotonda, sul lato strada, avete anche altri parcheggi, in corrispondenza di una zona di esercizi commerciali (bar).


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Alla Coudou, si esce spesso con tavole e vele piccole (con 35-40 nodi, tavole sui 70 litri, e vele da 3,7 per windsurfer di peso intermedio, 70 kg). Con NW, allora, si pone il problema di di superare i primi 50-70 metri a ridosso della spiaggia, che rimangono coperti dal promontorio a Nord. In tal caso, allora, come di consueto, bisogna trovare un compromesso tra il guadagnare un po' di velocità poggiando, ed il non perdere troppa acqua, rischiando di finire pericolosamente vicini alla scogliera del porto. Guardate comunque i locali, e capirete cosa fare. In genere, ho visto che i più cercando di tenere una rotta verso l'Isola di Embiez, cercando di prendere rapidamente velocità in planata, viaggiando paralleli alle onde più piccole, ed evitando di saltare subito (se non siete dei maghi) le onde più grosse che via via s'incontrano verso il largo (per risparmiare energie, e per non rischiare subito un wipe out sulla scogliera). 
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Lo spot in sè non è estremo: potrebbe definirsi uno spot tutto sommato alla portata di chi sappia gestire l'attrezzatura in condizioni di vento forte e onda formata, spesso frangente anche al largo. Essenziali almeno le manovre di base, soprattutto waterstart. Lo shorebreak non rappresenta generalmente un problema per chi ha già un po' di esperienza. Comunque, occorre valutare bene le condizioni. Con vento fino a 25 nodi medi, soprattutto se da NW, è un conto; con vento sopra i 30-35 nodi medi, lo spot richiede sicuramente buona padronanza dei fondamentali, ed attrezzatura adeguata (tavole di adeguato volume in rapporto al peso del rider, e tendenzialmente tavole wave). Lo spot può risultare ingannevole con NW, perchè sotto riva vi darà la sensazione che il vento non sia troppo forte, e che l'onda sia contenuta. Superato il promontorio a Nord, invece, vedrete che il vento picchia, e l'onda è consistente.  
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Occorre fare attenzione al molo sottovento: se si casca e non si riesce a ripartire, vento e corrente ti portano lì abbastanza velocemente! La soluzione migliore quando si è a 2-3 metri dal molo è lasciarsi trasportare dalla corrente e rientrare in spiaggia alla fine del molo. Presso il molo si crea infatti una sorta di risacca che ti tiene a distanza, salvo errori: se si cerca di partire dall' acqua senza riuscirci, è molto probabile finire sul molo sospinti dal vento. Non garantisco sulla risacca in caso di onda veramente grossa.
Comunque, per evitare problemi di ogni sorta, consiglio di tenersi sopravento, lontano dal molo e con tanta acqua da perdere in caso di errore o calo repentino del vento.
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Le onde migliori si formano vicino alla scogliera sopravento: occorre risalire un po' nel bordo in uscita per trovarsi nel punto migliore per surfare al ritorno, ma basta guardare qualcuno di più esperto per capire dove prendere posto.
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E' d'obbligo una tavola reattiva per divertirsi davvero!
Le onde non sono difficili da prendere; se però la direzione del vento non è ottimale, diviene difficile sfruttarle bene (almeno per me che sono un novizio).
Talvolta il problema diventa il traffico, quindi occhio alle precedenze per evitare spiacevoli collisioni. Attenti anche a non spingervi troppo a ridosso della scogliera per prendere le onde". Nei primi bordi in uscita, si bolina bene portandosi verso il largo, per poi portarsi con NW, quasi completamente ad ovest della punta del promontorio, e poi iniziare a surfare l'onda, con un primo bottom deciso. In questo punto, in caso di caduta, vento e corrente vi portano verso il centro della baia (e quindi in salvo), mentre le onde vanno a frangere contro il promontorio in una zona di bassi fondali rocciosi (pericolo).
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Comunque, in caso di caduta, avete un po' di tempo per fare la waterstart prima di raggiungere la zona di bassi fondali (guardate bene questo video, in cui vedrete anche qualche rider cadere in quella zona, per valutare la situazione). Altrimenti, se non ve la sentite di surfare le onde in questa zona, semplicemente rimanete più al largo, durante la sessione. 

Aloha! Jack e Fabio

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